martedì 5 gennaio 2010

Il mondo magico della stilista coreana Jong Hee Lee











D'all’Asia fino a Parigi.
Passando per Milano e Londra.

Nella valigia, i ricordi dell’infanzia: i fiori del giardino nella sua casa in Corea del Sud e i grandi mercati di stoffe orientali.

Colori e stampe che si mischiano e rivivono nel segno del design contemporaneo europeo.
È la storia di Jong Hee Lee, giovane talento del textile design scoperto da AT CASA.

In anteprima ecco la sua collezione di tessuti, in vendita con il marchio “Mossi” in negozi come Designers Guild a Londra (http://www.designersguild.com/) e ABC Home Furnishings a New York (http://www.abchome.com/), oltre che in una serie di piccole boutique sparse in giro per il mondo.
Di passaggio a Milano una breve intervista a Jong Hee Lee é di rigore..

Come è nata la tua passione per i tessuti? Come hai iniziato a lavorare nel textile design?
Dopo aver studiato Moda all'università in Corea, ho scelto l’Italia per approfondire gli studi e integrare le conoscenze acquisite con l'approccio europeo.
A Milano, ho studiato prima all'Istituto Marangoni e poi alla Domus Academy, dove ho conosciuto Nancy Martin, che mi ha insegnato quanto ci si può divertire lavorando con i tessuti. Dopo il conseguimento del diploma, ho fatto diverse esperienze di lavoro. Continuavo a concentrarmi sui tessuti, cercando di coglierne le potenzialità creative secondo la mia sensibilità. Nel dicembre 1998 a Milano ho fatto la mia prima mostra dove ho proposto dei lavori che univano tessuti coreani e design contemporaneo e in seguito ho iniziato a dare forma alla mia collezione personale, che da settembre 2000 presento con il marchio “Mossi” a Parigi, alla fiera Maison &
Dove trovi l’ispirazione?
I ricordi della mia infanzia e le esperienze dei miei viaggi sono le mie fonti di ispirazione.
Fino all’età di 10 anni ho vissuto in una piccola isola della Corea, in una casa circondata da un bellissimo giardino pieno di fiori colorati.
Era splendido, soprattutto nelle giornate di sole, quando il colore dei fiori risultava quasi magico e si creava un'atmosfera mistica.
Nell'isola poi c'era un tempio buddista molto particolare e con tanti colori, dove andavo a passeggiare con mia madre.
Queste immagini e sensazioni colorate sono sempre rimaste dentro di me.
Quando ho lasciato l’isola, la dolce nostalgia che accompagnava i miei ricordi è stata arricchita dalla mia lunga permanenza in Italia.
Ora nelle mie creazioni cerco di trasmettere quei colori limpidi, i petali dei fiori meravigliosi, l'aria fresca, il vento e il sole.
Così, nei miei lavori con i tessuti rivivono le sensazioni della mia infanzia unite alle esperienze fatte nei miei viaggi.
Che tipo di materiali usi?
"Mossi" in coreano significa il tessuto di “ramie”: una fibra vegetale simile al lino, dai colori sobri e naturali.
Nel mio lavoro utilizzo, da una parte, i tessuti tradizionali coreani: seta pura, raso, jacquard e ramie.
Sono tessuti dai colori sgargianti, ricamati e dipinti a mano, che riflettono la tradizione policromatica del decoro coreano e sono arricchiti da segni di buon auspicio.
In Corea vengono ormai usati in occasioni importanti, come il matrimonio o il teatro classico. Dall’altra, uso stoffe delicate, fragili, eteree che si sposano meglio con la mia sensibilità e preferisco materiali come la lana morbida e la seta pura. Inoltre, mi ha arricchito molto lo studio dei tessuti italiani.
Il lungo soggiorno a Milano è stato per me l'occasione di apprezzare i tessuti della tradizione coreana, trasformandoli nelle forme del design contemporaneo, e di imparare a creare un'unione armonica tra materiali e stili diversi.
Così cerco uno stile, unico e intenso. Il mio stile.

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