domenica 11 dicembre 2011

In Val Badia, un chalet design e ecologico ..






A prima vista tutti i riquadri sulla facciata possono sembrare uno sfizio, un particolare ad effetto che vuole a stupire.
Disposti ad altezze differenti, sembrano rispondere solo ad un fattore estetico.
Ma non è così.
Basta entrare e sedersi sul divano per capire che non è un caso se si ha una perfetta vista del castello di San Martino in Badia.

“Noi li chiamiamo quadri perché sono ottimizzati per la vista dall’interno”, spiega il proprietario di questa casa a San Martino in Badia, in provincia di Bolzano, costruita nel 2010 su progetto di Andreas Moling (studio Casati).
Nella stessa logica rientrano le due finestre larghe solo 25 cm e allineate al pavimento. Si trovano in soggiorno e nella camera da letto principale e sono dedicate ai più piccoli.
Perché anche i bambini, specialmente nella fase in cui vanno a gattoni, possano godere dello spettacolo.
Sempre in camera, alzando lo sguardo, colpisce un altro dettaglio.
L'apertura situata in prossimità del letto segue la forma del tetto: così stando sdraiati si può amirare il cielo stellato.
Negli angoli della casa poi le finestre diventano vivibili, pensate come cubi con vetrate nei quali ci si può sedere o sdraiare.

Costruita in legno su fondamenta di cemento, l’abitazione ha una certificazione "CasaClima" del tipo B.
La sostenibilità è quindi uno dei fattori determinanti del progetto.

Tra gli accorgimenti che sono stati adottati, oltre alla considerazione del movimento del sole e all’uso di materiali naturali come il terrastone per i muri interni e il frassino cotto a vapore per le facciate esterne, colpisce la scelta di creare al centro dell’abitazione un muro fatto di strati di argilla battuta che divide i locali.

Pensato come una sorta di “polmone” interno, funziona come un regolatore naturale dell'umidità: è in grado infatti di assorbirla in periodi di esubero (ad esempio quando si fa la doccia) e di rilasciarla quando l’aria è troppo secca.

Cire Trudon, le candele di lusso




Fondata nel 1643 dal droghiere e candelaio Claude Trudon,
Cire Trudon crebbe a tal punto da diventare fornitore ufficiale della corte di Francia e di tutte le cattedrali del Paese.
Un monopolista della luce, insomma, almeno fino all’avvento dell’elettricità.
Allora si capisce con immediatezza che c’è da cambiare volto, e Trudon non si ritrae.
Visto che la luce la prende da un’altra parte, il mercato vuole le emozioni.

L’azienda francese gliele dà: nuance olfattive e vibrazioni cromatiche.

Produce candele su licenza per clienti privati come Fornasetti, Miller Harris, Dior e ha uno sguardo sul mondo: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Giappone e Italia i clienti più affezionati.

Giro d’affari di tre milioni di euro, 39 impiegati e prospettive raggianti con l’apertura del monomarca londinese al 36 di Chiltern Street.
Il direttore esecutivo dell’azienda Julien Pruvost non nasconde la sua soddisfazione.

www.ciretrudon.com

sabato 10 dicembre 2011

Il Bosco Verticale a Milano



Creato da Stefano Boeri in pieno centro, il Bosco Verticale con le sue due torri di 27 piani ha un'aria di famiglia con la Tower Flower di Edouard François..

Infatti i balconi di cemento del gruppo residenziale sono creati per accogliere 900 alberi et arbusti.

Questa foresta urbana originale contribuisce alla biodiversità, regola la temperatura delle abitazioni, protegge dal sole in estate e lascia entrare la luce in inverno..senza parlare della dose di ossigeno di cui gli abitanti possono godere.
Un punto estremamente positivo : l'originalità della costruzione e la bellezza naturale che apporta a una città "urbana" come Milano..