giovedì 31 marzo 2016

Il caffè sospeso è generoso come i napoletani !






Il caffè sospeso nasce a Napoli e conquista il mondo !
 



E’ un concetto sconosciuto nel resto del mondo, un’idea “nuova” tutta italiana, ma che sta affascinando molti: regalare un caffè a sconosciuti, per il dire che siamo felici.
 
Il « caffè sospeso» è un’usanza nata a Napoli durante la seconda guerra mondiale.
Per solidarietà in un momento critico della storia italiana, chi poteva pagava alla cassa il proprio caffè e ne aggiungeva un altro « da lasciare in sospeso », destinato a chiunque lo chiedesse.
 


Oggi, ancora una volta, viviamo un momento di profonda crisi, e l’idea è stata ripresa e diffusa in molte città italiane, anche grazie alla « Rete del caffe sospeso », nata nel 2010 per volere di fondatori quali il celebre « Caffè Gabrinus » di Napoli.
 
La provincia bergamasca ha un reddito procapite tra i più alti del Paese, ma in molti bar, si può regalare un caffè o un’intera colazione a chi ne ha bisogno (o, comunque, a chi la chiede).
 
Negli ultimi anni anni hanno aderito anche tre bar all’estero, uno in Spagna, uno in Svezia e uno in Brasile.
 
Esiste anche una giornata dedicata al caffe sospeso, il 10 dicembre, e l’idea ha valicato anche i confini dei bar: si fa in una pizzeria napoletana, e addirittura nei negozi di una catena di librerie, la Feltrinelli, che offre così ristoro gratis anche alla mente di chi è in difficoltà.
 
“Il caffè sospeso” è diventato l’orgoglio italiano negli Stati Uniti perchè la pratica è diventata una storia natalizia per il “New York Times”, che ha rivelato questa simpatica tradizione sottolineando la celebre gentilezza degli italiani.
 

Corby Kummer, forse il più famoso food writer degli Stati Uniti, ha ripreso la questione su “The Atlantic”, e ha addirittura lanciato una sfida alle grandi catene americane come Starbucks: le aziende – scrive – dovrebbero aggiungere una nuova voce ai registratori di cassa, per permettere ai clienti di pagare una certa somma per gli altri. 

“Forse entro il prossimo Natale saremo tutti abituati a usare parole nuove – ha concluso -, che non avremmo mai pensato di usare, ma il cui significato ci è piaciuto subito, come per esempio: « Pago anche un caffè sospeso »