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domenica 23 aprile 2023

Charlotte D' Ornellas une journaliste "brillantissime"



Charlotte D'Ornellas tranche dans le paysage médiatique contemporain par son ton direct, de même que par ses positions à contre-courant sur l’actualité géopolitique, notamment au sujet du conflit syrien. 


D'origine noble, Charlotte D'Ornellas est née en 1986 dans une famille catholique pratiquante originaire d'Orléans (où elle fréquente Adélaïde Pouchol, la future porte-parole de la Marche pour la vie). Charlotte d'Ornellas est la nièce de l' Archevêque de Rennes, Monseigneur Pierre d'Ornellas.



Diplômée de l’institut de philosophie comparée (licence en philosophie et en psychologie) et de l’Institut Français de journalisme (filière au sein de la FACO Paris) elle est journaliste à Valeurs Actuelles, Famille Chrétienne, pour le site  Boulevard Voltaire, (fondé par Robert Ménard) et pour les revues catholiques Aleteia et Présent.

Elle a également été chroniqueuse sur Radio Courtoisie et TV Libertés, et intervient régulièrement dans l’émission Les informés sur France Info. 

Ses publications concernent en particulier les questions d’identité, la bioéthique et les populismes. 

Charlotte d’Ornellas s’annonce elle-même catholique et de droite. 

Elle revendique un journalisme d’opinion et critique la neutralité annoncée par la majorité des journalistes actuels, qu’elle considère impossible dans la mesure où écrire suppose de mettre en jeu sa subjectivité, quelle que soit la qualité des informations exposées.

Geoffroy Lejeune, directeur de la rédaction de Valeurs Actuelles, la décrit comme « brillantissime », convaincante et très pédagogue.

En 2016, elle publie "Ne nous laissez pas disparaître, un cri au service de la paix" un livre d’entretien avec  le patriarche de l'Église catholique melkite de 2000 à 2017 Grégoire III Laham. Dans ce livre il relate son parcours ; sa mission en Terre Sainte ; la guerre en Syrie, son pays natal ; la question des réfugiés ; la coexistence entre chrétiens et musulmans.

Charlotte d’Ornellas est membre de l’association SOS Chrétiens d’Orient, organisation visant à aider et soutenir les chrétiens persécutés au Moyen-Orient (missions permanentes en Syrie, au Liban, en Irak et en Jordanie).


Elle intervient en tant qu'éditorialiste dans L'heure des Pros aux côtés de 
Pascal PraudElle est également intervenue sur Radio Courtoisie, TV Libertés et sur BFM TV.

Brune, jeune, très jolie, brillante, très active dans les médias et sur les reseaux sociaux, elle est très mysterieuse sur sa vie privée.

martedì 10 maggio 2011

Era il 10 maggio 1981..




Era la sera del 10 maggio 1981.
Il seguito é storia

martedì 26 aprile 2011

Kate Middleton, una ragazza carina..










Kate, 29 anni, e' una ragazza carina, giovane, sorridente...ma non ancora principessa !

La futura Principessa d'Inghilterra, ormai prossima alle nozze con il Principe William, (venerdì 29 aprile 2011) a volte si mostra trascurata indossando un imper blu stropicciato o camicie e tee shirt non del tutto stirati, per non parlare di vestitini o tenute colorate che non la valorizzano.

Meglio alla prima uscita ufficiale accanto al suo principe azzurro! Per l'occasione ha sfoggiato un tailleur rosso firmato Luisa Spagnoli che la slanciava notevolmente.

Sono curiosa di vedere se anche lei, come Diana, con gli anni diventerà un'icona glamour..

giovedì 14 aprile 2011

Karl Lagerfeld adora Coca Light !




Ormai lo sappiamo..Karl Lagerfeld adora da sempre bere Coca Cola !
Per questo ha detto subito si' per mettere il suo estro creativo al progetto di vestire la bottiglietta più sinuosa e famosa del mondo.

E se l’anno scorso il direttore creativo di Chanel aveva realizzato una limited edition della classica Coke, quest’anno ha invece preferito ricreare una capsule collection della Coca Cola light, che secondo lui è l’unica bibita che beve con spensieratezza.

La nuova linea è stata presentata ieri a Parigi dallo stilista, circondato da modelli/camerieri/sosia, e due madrine d’eccezione: Lou Doillon e la modella Lily Cole, neofidanzata di Jude Law.

giovedì 3 febbraio 2011

Taglia 44, 43 anni, cattolica..l'identikit della vera italiana media





Cattolica, con un figlio, vive nel centro-nord.

Secondo una ricerca condotta dal quotidiano La Repubblica di quella che sarebbe l'italiana media, il ritratto dell'italiana media é cattolica, ha un figlio e vive al centro nord.

Il suo identikit dettegliato é :

Età: 43 anni, peso: 65 chili, taglia: 44, numero di scarpe: 38.

Vive al centro nord, si è sposata a 30 anni e ha uno o due figli, legge almeno tre libri all'anno e guida un'utilitaria.

Rispetto alle sue antenate ha un'aspettativa di vita più elevata, arrivando a superare gli 84 anni di età ed è più alta di almeno due centimetri.

Come si è arrivati a delineare questo ritratto?
Incrociando cifre e banche dati ma anche storie e racconti.

Un insieme di numeri dove il filo conduttore sono le donne, perché più numerose degli uomini ma anche perché, spiega il demografo Alessandro Rosina, «è proprio tra le donne, nella generazione che oggi ha tra i 40 e i 50 anni, e poi tra le ragazze più giovani, che si è manifestato il vero cambiamento sociale e di costume, nella famiglia, sul lavoro, tra gli affetti, nonostante ci siano ancora forti diseguaglianze tra maschi e femmine e soprattutto al sud».

domenica 17 maggio 2009

Alla scoperta dei look degli adolescenti



"Mi vesto, dunque sono.."


Catherine Balet, fotografa francese va alla scoperta dell'abbigliamento degli adolescenti
C’è un rapporto ambiguo tra la moda ed il mondo degli adolescenti.

Si tratta di un rapporto che esula dal concetto di tendenza fine a sè stessa, o di adulazione delle grandi firme. Lo stile che gli adolescenti scelgono nell’abbigliamento é direttamente legato ad una simbologia, ad un senso di appartenenza e all’icona come legame viscerale.
La fotografa Catherine Balet ha iniziato nel 2004 uno studio sul look e lo stile degli adolescenti, partendo dalle polemiche sull’uso del velo, che avevano dato adito ad una serie di forti dibattiti nelle scuole francesi.

Da qui l’idea di prendere i giovani parigini come soggetti per le sue foto, intervistarli all’uscita della scuola e cercare di fare un vero e proprio esperimento sociologico. Un lavoro lungo, che l’ha portata fino a Londra, Berlino, Barcellona e Milano, per cercare di mettere a confronto generazioni dalle radici culturali totalente diverse.
La ricerca che si chiama Identity ha portato una serie di interessanti spunti, andando a tracciare una mappa morfologica del nuovo modo di vestire de giovani.

Dallo street style all’hip hop, dalle new lolita al vintage allo stile gothic, i ragazzi scelgono elementi spesso stravaganti e di difficile comprensione.

Attraverso le interviste è emerso però che l’elemento che lega l’abbigliamento e lo stile adottato è la musica." Io sono ciò che ascolto".

Dunque si sceglie uno stile se si ascolta la musica rock, se ne sceglie un altro se ci si orienta su quella rap.

La generazione dell’ ipod è forse ancor più legata alla musica rispetto a quelle passate.

Lo stile cambia anche a seconda delle città e delle radici culturali che esse trasmettono ai ragazzi: Parigi è sicuramnte la più eterogenea, Londra la più eccentrica, Berlino le più creativa, mentre per Milano il motto è vestirsi per essere osservati.

Tanti elementi che forniscono informazioni interessanti percercare di capire meglio il complicato mondo adolescenziale, che Catherine Balet considera creativo e ricco di sorprese.

Una di queste è che a discapito di molti luoghi comuni ci sono tantissimi giovani che scelgono di non appartenere a nessuno stile e rifiutano di essere etichettati attraverso l’uso di un codice.
Tanti stili, tante idee, tanta musica.
Il mondo degli adolescenti è anche questo.
PER VEDERE IL SITO DI CATHERINE BALET
http://mapage.noos.fr/catbal/identity.html

venerdì 20 febbraio 2009

Festival di Sanremo : il libro!

Sanremo e' Sanremo.
Il libro..
Un libro racconta la kermesse
Ancora una volta torna il Festival di Sanremo.

Sempre targato RAI1, con i soliti fiori, le solite polemiche, canzonette, vecchi artisti, nuovi “talenti” e tutta la festa intorno.

Sanremo è comunque un evento che fa scrivere e parlare.

Per i fan, quest'anno é uscito in libreria “Sanremo è Sanremo. I retroscena del Festival dal 1951 al 2007” di Federico Gennaccari e Massimo Maffei, edito da Armando Curcio Editore.

L'opera racconta il Festival di Sanremo, dalla prima all'ultima edizione, attraverso i quintali d'inchiostro e carta stampata che in quasi 60 anni son stati immolati alla causa sanremese.
Ogni capitolo è dedicato a un anno della kermesse con tanto di descrizione della manifestazione, elenco delle canzoni in gara, dischi più venduti, curiosità e peculiarità dell'anno in questione.
Una via di mezzo tra il reportage giornalistico e un testo narrativo.
Una quantità di informazioni appassionerà i veri estimatori del Festival italiano per antonomasia, ma che di certo interesserà anche quanti sapranno leggere tra le righe la storia di cinquant'anni del nostro paese.
Al ritmo di musica le pagine ripercorrono il boom economico, la contestazione giovanile degli anni '60 sino ad arrivare ai giorni nostri.
Uno spaccato dell'Italia che è stata e che sarà.

venerdì 9 gennaio 2009

Seduzione


L'arte della seduzione, si sa, resta un mondo misterioso, dai confini non perfettamente definiti e che può variare forma e interpretazione.
Gli studi e le analisi a riguardo tuttavia proliferano, svelando in alcuni casi interessanti dinamiche legate all'attrazione.
Lo studioso francese Nicolas Guéguen ha selezionato gli studi condotti a questo proposito da ricercatori di tutto il mondo, raccogliendoli nel libro Mi seduci e non lo sai, 100 esperimenti pratici per capire i nostri comportamenti amorosi (Rizzoli, 15 euro).
Ho estrapolato alcuni degli esperimenti più interessanti. Ecco cosa rivelano.

VERO e FALSO: chi si piglia si somiglia?
Le ricerche svolte a questo riguardo sembrano dimostrare che la tendenza sia quella di scegliere un partner simile.
In generale, affinché la coppia resista nel tempo, è scontato il fatto che debbano esservi comunanza di idee e condivisione di opinioni e valori.
Tuttavia, anche l'affinità fisica sembra essere un fattore di durata importante, infatti rappresenta un indicatore di soddisfazione matrimoniale soprattutto in quelle coppie i cui membri sono giudicati belli.
L'affinità a livello fisico, però, non è sempre tassativa: è stato infatti dimostrato che ci può essere un'unione perfettamente riuscita fra un uomo poco attraente, ma socialmente dominante, e una donna bellissima ma priva di carisma sociale.
VERO : il colore del vestito influenza il sex appeal?
È risaputo che il colore rosso riveste un'importante funzione di segnale sessuale negli animali e forse scatena lo stesso effetto anche nell'uomo. Alcuni studi hanno dimostrato che le preferenze femminili per il colore degli abiti variano a seconda delle fasi del ciclo: nel periodo fertile, infatti, si prediligono i colori caldi (rosso, giallo, etc.). secondo gli studiosi di psicologia evoluzionistica, sarebbe possibile individuare le fasi del ciclo attraverso gli abiti, il che potrebbe spiegare il maggiore interesse suscitato verso una donna che indossi tali colori. Gli studiosi di psicofisilogia hanno inoltre sottolineato che il rosso possiede la cosiddetta capacità di attivazione fisiologica e di eccitazione.

FALSO gli uomini guardano per prima il sedere?
I risultati di uno studio mostrano che, in una donna, gli uomini notano, nell'ordine, il seno (il 38 per cento dei partecipanti), il fondoschiena (il 24 per cento), le zone genitali (21 per cento), le gambe (il 18 per cento).

FALSO: gli uomini preferiscono il viso acqua e sapone?
La donna truccata risulta più attraente perché il make-up induce valutazioni più positive di alcuni tratti fisici e non. Dagli studi effettuati, i ricercatori hanno constatato che una stessa persona truccata, rispetto a quando è priva di trucco, è giudicata non solo più attraente, ma anche più sana e persino più benestante. Salute e fiducia sono parametri importanti per gli psicologi evoluzionistici, secondo i quali l'uomo, spinto dall'impulso riproduttivo, vuole trasmettere il suo patrimonio genetico.
Inoltre, le donne truccate manifestano una maggiore fiducia in se stesse e una soddisfazione più marcata riguardo al proprio aspetto esteriore. È possibile che questi auto giudizi più positivi le portino a sentirsi più attraenti e, di conseguenza, a lanciare segnali che gli uomini sono in grado di cogliere.

VERO E FALSO : si puo' sedurre un uomo soltanto con la voce?
Gli studi dimostrano che le caratteristiche sonore della donna influenzano i giudizi dell'altro sesso.
In generale, la voce è infatti legata alla bellezza per quanto riguarda il giudizio maschile. Si è peraltro notato che le caratteristiche della voce femminile cambiano non solo per effetto degli ormoni (pubertà, menopausa), ma anche del ciclo, facendosi più intensa e modulata.
La voce, in definitiva, potrebbe servire agli uomini per intuire il potenziale di fecondità che è un elemento molto ricercato dagli uomini.

FALSO : gli uomini sono più sinceri con una donna bella?
Una recente ricerca dimostra che gli uomini tendono a mentire con più facilità a chi è particolarmente bella.
Poiché si ritiene che una persona bella sia più difficile da sedurre, occorre usare argomenti non sempre veritieri, o che appaiono decisamente abbelliti. La menzogna servirebbe a impressionare e dunque ad aumentare il sex appeal. Potrebbe anche servire per proteggersi, poiché eviterebbe la delusione legata a una palese disuguaglianza fra due individui, o a cautelarsi contro il dolore associato al rifiuto, un'eventualità frequente quando si corteggia una persona bella. È prevedibile che chi non è particolarmente bello sul piano fisico tenda a mentire di più.

FALSO : le donne alte piacciono di più?
Per quanto riguarda la partner ideale, le ricerche hanno dimostrato che gli uomini preferiscono di gran lunga le donne di media altezza.
In generale, quindi, le donne alte risultano con un potenziale inferiore di partner, poiché gli uomini preferiscono essere più alti della loro compagna.

FALSO : gli uomini preferiscono le bionde?
Quello della "supremazia" della bionda sulla bruna è un luogo comune da sfatare. Ciò che pensano le donne, infatti, non sembra affatto corrispondere alle preferenze maschili. Da un recente studio condotto sull'argomento, il 45 per cento degli uomini interpellati ha espresso la preferenza per donne brune, contro il 37 per cento delle bionde e il 18 per cento delle rosse.

VERO :gli uomini preferiscono i capelli lunghi?
Recenti studi dimostrerebbero la tendenza maschile a preferire donne con i capelli lunghi. Nello stesso tempo è stato riscontrato un nesso positivo fra lunghezza dei capelli e potenziale riproduttivo: le donne che hanno avuto molti figli tendono ad avere i capelli più lunghi.
In definitiva, quindi, per i ricercatori la lunghezza e la qualità della chioma fungerebbero da indicatore di giovinezza e salute. La chioma potrebbe quindi aiutare gli uomini a capire il potenziale riproduttivo della proprietaria, un parametro importante nel giudizio sull'altro sesso.

FALSO gli uomini preferiscono le donne spiritose?
Se da un lato è dimostrato che gli uomini hanno tutto l'interesse a puntare sull'umorismo in fase di conquista, per le donne non sembra essere un'arma vincente. Secondo gli studi condotti sul fenomeno, pare infatti che gli uomini preferiscano le donne capaci di apprezzare l'umorismo, ma non necessariamente spiritose. Secondo i ricercatori la ragione andrebbe individuata nel fatto che le donne spiritose potrebbero apparire dotate di tratti tipicamente maschili, quali la dominanza. E questa non è certo una caratteristica che l'uomo cerca in una donna.

giovedì 1 gennaio 2009

Berlusconi su Facebook


E dopo i sondaggi, ecco Facebook.

Trionfa anche lì, Silvio Berlusconi, e dire che è il politico italiano che meno si appassiona alla “vita” on line. Walter Veltroni, per dire, è stato uno dei primi a sbarcare sul “libro delle facce”, e ogni giorno aggiorna la sua home page, si iscrive a gruppi di discussione, interagisce con i suoi contatti.

Nella famiglia Facebook però, è il premier a contare più “parenti”: oltre 40mila, contro i 17.678 sostenitori del leader del Pd. La classifica l’ha stilata il sito Clandestinoweb.

Dopo il suo appello, assicura il sito che ha tra i curatori Luigi Crespi, Silvio Berlusconi è riuscito a superare i 40mila fans e arrivare in vetta alla classifica.

Al secondo posto si è piazzato il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta che, con quasi 26mila fans, è vicino al testa a testa con Umberto Bossi a oltre 25mila sostenitori.

Del resto, il ministro anti-fannulloni ha preso molto sul serio la possibilità che il social network offre ai politici per comunicare, soprattutto con i giovani, e infatti non ha mancato di “postare” on line, scatenando un dibattito che ha raccolto centinaia di commenti in poche ore, la sua proposta di portare a 65 anni l’età pensionabile delle donne.

E che facebook sia considerato ormai un modo per “avvicinarsi” all’elettorato, lo confermano anche gli auguri di Natale che sulla sua home page ha lasciato, con un video, anche il ministro degli Esteri Franco Frattini.

Tornando alla classifica, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini resta fuori dal podio, ma è in ascesa con oltre 23mila amici. Al quinto posto si è confermato il segretario del Pd Walter Veltroni con 17.678 sostenitori, seguito dal presidente della Camera Gianfranco Fini, in forte crescita con quasi 10mila sostenitori.
Settimo è il governatore Sardo Renato Soru con oltre 8mila fans.
È scivolato invece all’ottavo posto Antonio di Pietro, unico ad avere perso negli ultimi giorni quasi 3.000 sostenitori, circa un terzo dei suoi fans.
Al nono posto, il ministro alla Difesa Ignazio La Russa, che si difende bene con i suoi 8.376 fans, seguito dal titolare dell’Economia Giulio Tremonti con 6.115, Massimo D’Alema con 4.390, Romano Prodi con 3.154, Anna Finocchiaro con 2.497, Pier Ferdinando Casini con 2.335, Roberto Calderoli con 2.295 e Marco Pannella con 1.686.

martedì 16 dicembre 2008

Eros :le italiane preferiscono gli spaghetti alle vongole


Eros e cibo: le italiane preferiscono gli spaghetti!
Ostriche e champagne addio!

Per sedurre a tavola può bastare un semplice piatto di spaghetti. *Lo rivela un nuovo sondaggio europeo.
In tempo di crisi anche il gusto si fa sobrio.
Così le italiane, archiviati ristoranti e cibi sofisticati, invitano a casa il partner e cucinano menu intimi, ispirandosi alle ricette della tradizione.

È quanto emerge dalla ricerca Amore e Cibo lanciata dall'Osservatorio sull'amore di Meetic e condotta in cinque Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna) su oltre 5mila persone, tra i 18 e i 64 anni.

Secondo lo studio, in Italia si assiste a un ritorno alla semplicità: il classico piatto di spaghetti (meglio se condito con vongole veraci) è considerato irrinunciabile dal 50 per cento delle italiane, in pratica da una donna su due.
A detta delle intervistate, il gesto di avvolgere gli spaghetti con la forchetta o, meglio ancora, quello di dividere uno spaghetto col proprio partner, crea una grande complicità, trasformandosi in un vero e proprio momento di seduzione.
Alla pasta si affianca non champagne, ma un buon bicchiere di vino italiano, per il 66 per cento delle donne italiano.

Diversa la situazione negli altri Paesi europei.

Per le donne francesi (66 per cento), il piatto top della seduzione è sofisticato e chic: ricette a base di cibi esotici accompagnati da champagne o vini pregiati.

Stile "caliente" per le Spagnole che puntano sul pesce ed eleggono il branzino al pepe verde piatto afrodisiaco per eccellenza. Da bere? Un buon bicchiere di fruttato vino bianco.

In Gran Bretagna, invece, per risvegliare la passione del partner due donne su tre (66 per cento) ricorrono alla cioccolata calda speziata al peperoncino oppure a cremosissimi Pudding.

Per il 76 per cento delle Tedesche, infine, il motore della seduzione a tavola si identifica con il dessert: una delicata Mont Blanc, ricoperta di soffice panna montata è il non plus ultra.

La felicità é contagiosa




Tendenze : la felicità è una cosa contagiosa!
Una ricerca rivela: la felicità agisce come un virus.
In attesa che la diffusione sia rapida e globale, i primi focolai cominciano nel mondo della musica, del cinema e della moda..

Il film di Natale:
Giunto da poco nelle sale
Happy go lucky, tradotto "La felicità porta fortuna", racconta il quotidiano normalmente eccezionale di una maestra capace di irradiare buonumore e riuscire simpatica a tutti.
Se ne discute sul Barbablog di Daria Bignardi

Così si irradia la felicità:
Sull'ultimo numero del British Medical Journal i professori James H. Fowler e Nicholas A Christakis raccontano nei dettagli i risultati di un loro studio pluriennale sui meccanismi di propagazione della felicità in una comunità di oltre 5000 individui.
Il dato più eclatante?
Pare che la felicità delle persone dipenda anche da quella degli individui con cui sono in contatto. Corollario: convivere con una persona felice, aumenta la felicità personale dell'8%.
Avere un amico che abita nel raggio di 1,5 km da casa, può renderci del 25% più felici.

Un libricino mantra:
Nasce come storia illustrata per i bambini ma in poche pagine (36) sa mettere di buon umore anche gli adulti (anche perché costa pochissimo).
Mister Sorriso è uno dei tanti personaggi smart inventati dall' inglese Hargreaves Roger, scomparso giusto 20 anni fa, rieditato oggi da Mondadori.

Femmes américaines : Internet mieux que le sexe


Près d'une Américaine sur deux (46%) pourrait se passer de toutes relations sexuelles pendant deux semaines, mais pas d'internet, selon une étude publiée lundi par le fabricant de microprocesseurs Intel.

En revanche, 30% des hommes seulement feraient le même choix, selon cette enquête menée auprès de 2.119 adultes par l'institut Harris Interactive.

Reste que l'accès à la toile est tout de même jugé "très important", "important" ou "assez important" par 95% des Américains. 87% estiment que l'internet leur a déjà permis d'économiser de l'argent, 78% qu'il leur permet de mieux rester en contact avec leurs amis et leurs proches.

Cette étude révèle en outre que la liaison internet est en tête des dépenses jugées incontournables: elle est privilégiée par 65% des Américains, devant l'abonnement à la télévision par câble (39%), les repas au restaurant (20%), les achats de vêtements (18%) ou un abonnement à un club de sport (10%).

Une large majorité (58%) d'Américains préfèreraient renoncer à la télévision pendant deux semaines plutôt que de renoncer à l'internet pendant une semaine.
Pas étonnant, relève Intel, dans la mesure où beaucoup de films et émissions de télévision sont disponibles avec une connexion à large bande.

L'enquête a été menée du 18 au 20 novembre et ne précise pas la marge d'erreur.

sabato 29 novembre 2008

Le italiane padrone del proprio stile

Moda: secondo il sondaggio della rivista “Grazia”, le donne italiane scelgono il proprio look, senza farsi trascinare dal “fashion system”
Le donne italiane non si lasciano influenzare dalla moda del momento, ma decidono il proprio stile: lo rivela un sondaggio del settimanale “Grazia”, che mostra come le donne non sono vittime del “fashion system”, ma vere e proprie stiliste di se stesse.

La rivista, infatti, ha indagato sul rapporto delle italiane con la moda ed ha scoperto che le donne prediligono lo shopping, non possono fare a meno dei tacchi ed adorano le borse, ma non si fanno condizionare dalle tendenze.

Grazia, dunque, sottoponendo a 13277 lettrici un questionario (realizzato in collaborazione con la Facoltà di Design della Moda, Politecnico di Milano), ha dimostrato che ben un 65% delle donne italiane decide il proprio look, abbinando a scelta i capi, secondo il gusto personale.

martedì 25 novembre 2008

Le MAF : Le mec à fuir!

Vous visez le long terme sentimental ?
Avant de vous jeter à corps perdu sur une target (une cible) potentielle apprenez à démasquer l'imposteur (le MAF : Mec A Fuir), en déchiffrant son look, ses manies, son appart', sa voiture, son entourage...
Pour nous aider, Hélène Prost dresse une liste (non exhaustive) de 25 spécimens à bannir de sa wish list.
Parmi eux, j'ai sélectionné quelques portraits assez familiers et pour cause, je les ai déjà fui !

L'Arriviste :
Son but ultime : arriver au statut social qui lui conférera son droit d'exister.
"Tout être inanimé ou vivant, représente un moyen d'ascension. "
Quelques indices pour le reconnaître : Il passe sa vie au portable (au cas où il aurait mieux à faire ailleurs et sans vous). Il analyse votre pouvoir d'achat en demandant les marques que vous portez, votre job, voir votre salaire. Il est griffé de pied en cap.
Le Grippe-Sou :
A ne pas confondre avec l'économe.
Le Grippe-Sou est bien pire et se répand comme la peste. Vous avez beau vous dire qu'avec l'inflation et la baisse du pouvoir d'achat, les temps sont durs mais là il y a des limites.
D'autant que paradoxalement, Le Grippe-Sou ne se prive pas pour se faire plaisir. Mais quand il s'agit de partager, l'addition par exemple, il n'hésite pas à faire le décompte si l'un de ses amis a pris un dessert. Pathétique.
Quelques indices pour le reconnaître : Pour votre premier dîner en tête-à-tête, il fait moite-moite, s'il vous invite, il paie en ticket resto et demande la monnaie ou il demande la facture (pour faire passer le diner dans les frais professionnels).
Le Jaloux :
Ça peut avoir son charme, surtout si c'est le sosie de George Clooney, jusqu'au jour où il vous offre un GPS pour vous localiser 24h/24 , il vous appelle à n'importe quelle heure, il vous suit.
Quelques indices pour le reconnaître : il vous demande rapidement en mariage, il vous encourage à démissionner, il fouille dans votre sac.
Le Nabab :
L'été à Saint Trop', l'hiver à Gstaad. Il connaît tous les lieux branchés de la capitale. Vous imaginiez avoir décroché ZE ONE : ne vous leurrez pas ! Il attendra la période Viagra pour se poser et se reproduire.
Quelques indices pour le reconnaître : il roule en Coupé sport, il sort sa Platinium plus vite que les autres pour régaler sa bande, il a tous les gadgets très chers à la mode .
Le Queutard :
"L'homme descend du porc"..
Rien ne sert de lutter : il n'y a aucun remède à cette réalité physiologique. Arrêtez de vous remettre en question, vous avez beau avoir le corps d' Eva Longoria et le QI de Sharon Stone, rien n'empêchera Le Queutard d'aller voir ailleurs.
Faites attention quand même, Le Queutard est sournois et peut vous attendrir en vous lançant qu'il rêve de fonder un foyer, que vous êtes spéciale, que vous êtes unique..
Quelques indices pour le reconnaître : il soigne son look au détail près. Il parle de lui, de ses qualités, il dit qu'il est sincère.

venerdì 24 ottobre 2008

petite histoire des italiens à Besançon

Les Italiens, dont l'arrivée à Besançon remonte au début du siècle, représentent un cas complexe où, comme il a été vu précédemment, s'additionnent plusieurs flux.
De 1936 à 1968, ils étaient la communauté étrangère numériquement la plus importante à Besançon.

En 1975, ils passaient au second rang, derrière les Algériens et, en 1982, ils se situeraient probablement au quatrième rang (1188 Italiens à Besançon), après les Portugais, les Algériens, les Marocains.

Une tentative d'explication de ce déclin peut être le processus d’intégration qui contribue à réduire l’importance d’une population. Les décès peuvent également expliquer ce déclin.
Dans la photo : Communauté italienne de Battant - 1959 - Cette photo a été transmise par Julien ORSINI
Dans la réalité, le mouvement est encore plus complexe que les chiffres ne le laissent paraître. Le Père Pietro DUCOLI, responsable de la mission italienne de Besançon jusqu'en 1980, estimait que dès les années 1960 les retours au pays l'emportaient sur les arrivées et que la progression apparente n'était due qu'à l'apport des naissances.
Jusqu'à dix huit ans les enfants sont considérés comme Italiens, ce qui masque, pendant une dizaine d'années, la diminution du nombre des adultes.

Il faudrait, pour pouvoir interpréter les fluctuations de la population italienne, tenir compte à la fois des vagues successives d'arrivées, des mouvements de retour, faire intervenir les naissances, les décès et les intégrations dans la communauté française par naturalisation.
Il faudrait faire une recherche en comptant année par année et, les départs n'étant pas enregistrés, presque famille par famille.
D'autre part, les chiffres n'expliquent pas tout.
Selon le Père DUCOLI, les Italiens qui "entrent" en France viennent du Sud de la péninsule et de la Sicile.
Ceux qui "partent" vont s'installer en Italie du Nord.
Il en résulte, en fait, un mouvement migratoire interne à l'Italie, après un détour par la France. Quoiqu'il en soit, l'immigration italienne est aujourd'hui tarie et on ne voit guère quel boom économique pourrait changer le cours de l'évolution.

domenica 17 agosto 2008

Al Cocorico' di Riccione il DJ più caro del mondo : 70.000 €


Per una serata pretende 47.000 euro. Più altri 20-25.000 che se ne vanno in note spese: dall’aereo privato ai dieci cartoni di champagne e ai dieci di acqua minerale.
Cosa fa di speciale?
Semplicemente mette su dischi. Lui è Danny Tenaglia, il deejay più costoso del mondo.
Il suo numero è memorizzato nei cellulari di gente tipo Madonna e Kate Moss, Jamiroquai, Lisa Stansfield, Janet Jackson.
E il 15 agosto si é esibito nella sua unica data italiana al Cocoricò di Riccione.
Sul locale stanno piovendo le prenotazioni per ballare con la musica di Tenaglia.
Non si può invece dire «per vederlo da vicino» perché Danny ha chiesto di montare un vetro di protezione davanti alla consolle che permette di intravederlo, ma non di riprenderlo con macchine fotografiche o con il telefonino.
A dispetto delle sue umili origini (cresciuto a Brooklyn) e del nome da fumetto, Danny ha capito benissimo come funziona lo show-biz.
Centellina le sue esibizioni: oggi a Tokio e la settimana prossima a Parigi, il mese prossimo a New York.
Pretende sfizi da star, tipo le dieci confezioni di un certo tipo di gomma da masticare alla menta. La console megagalattica che non distorce.
Ha fatto prenotare un’ala di un lussuoso albergo di Cattolica per quattro giorni.
Se ci passerà un’ora sarà già tanto perchè ripartirà subito per Ibiza dove il deejay americando sta fdacendo base quest’estate. Ma così intanto la sua leggenda aumenta.
Certo, poi, tutto da vedere se pagare un deejay, per quanto celebre, per una serata estiva sotto Ferragosto, settantamila euro sia un colpo grosso o - diciamo pure - una fregatura.
Ma al «Cocco» (come lo chiamano i fedelissimi), locale storico (non si è mai fermato da 19 anni ad oggi) unica discoteca italiana nelle bibbie internazionali del settore, tipo Dj Mag e nella top ten mondiale dei club, sono euforici.
Ma soprattutto sono sicuri di rientrare nelle spese. «L’anno scorso quando Tenaglia venne per la prima volta al Cocoricò, arrivarono 700 persone che spesero circa 50 euro a testa – sorride il trend setter Davide Nicolò, uno dei pr della serata - quest’anno speriamo di migliorare. In ogni caso per il locale è una questione di prestigio.
Ogni suo dj set è un concerto, un evento unico ed irripetibile». Unica nota stonata è la data. Il locale avrebbe preferito fare un investimento del genere magari in un giorno feriale.
Nel sabato di Ferragosto l’incasso è assicurato in ogni caso.

venerdì 15 agosto 2008

Vietato!! no agli zoccoli a Capri ...

Sono numerosi i divieti imposti dai sindaci per mantenere l'ordine pubblico nelle città
MILANO - L'estate 2008 sarà ricordata come "quella dei divieti": tanti e anche bizzarri, ma sicuramente da rispettare per evitare multe salate.
Qualche esempio? A Forte dei Marmi, cuore della Versilia chic, è vietato tagliare l'erba nel weekend o nelle ore pomeridiane. Forse per non disturbare i villeggiante che fanno il sonnellino, ma come fa una persona che lavora tutta la settimana?
I SUPERPOTERI DEI SINDACI - Il decreto legge n. 92, effettivo dal 5 agosto, ha allargato i poteri dei sindaci, attraverso la modifica dell'articolo 54 dell'ordinamento degli Enti Locali. In passato il primo cittadino poteva emanare «atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in maniera di ordine e sicurezza pubblica». Ora è incaricato della vigilanza «su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone preventivamente il prefetto». La voce «sicurezza e ordine pubblico» prende così svariate sfaccettature.
GUERRA ALLA MASSAGGIATRICI - In estate i divieti sembrano lievitare. Oltre ai classici topless (in diverse località) e giochi in spiaggia (persino i castelli di sabbia a Eraclea, nel veneziano), sono proibiti i massaggi in spiaggia.
Da qualche anno, tra i Vu Cumprà e i Coccobello, sono comparse sui litorali italiani diverse cinesine che offrono massaggi e tatuaggi all'henné. Ma il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, ha dichiarato guerra ai massaggi in spiaggia, tanto amati anche dai vip.
Dopo anni di nudismo, al Lido di Dante a Ravenna è ora vietato il look total nude.
NO AI RELITTI - Nella lista dei divieti più buffi, c'è anche quello che proibisce la raccolta di relitti trovati in mare o in spiaggia. Pena una multa fino a 1.032 euro.
A Positano e Capri è vietato camminare con gli zoccoli. Troppo rumorosi. In alcune spiagge non si può abbandonare il telo mare per prenotare il posto. Si rischiano fino a mille euro di multa. A Bologna invece c'è chi detta legge sui piercing, vietati «su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse». La multa è ancora in fase di elaborazione.
PANCHINE SOTTO ACCUSA - Sono diversi i divieti che riguardano le panchine, o più in generale le soste. A Viareggio è proibito appoggiare i piedi sulle panchine sulla passeggiata del lungomare a qualsiasi ora del giorno. A Voghera invece non ci si può sedere dopo le 23.
Nei giorni scorsi ha fatto discutere anche l'ordinanza del comune di Novara che proibisce a più di due persone la sosta nei giardini pubblici. Sempre nell'esclusiva Capri è vietato sedersi sugli scalini della famosa piazzetta. E infine c'è il divieto dei divieti: è proibito danneggiare o rubare i cartelli dei divieti, ovviamente. La multa può raggiungere i 428 euro.
Ecco l'elenco di alcuni divieti:
VENDITORI AMBULANTI: vietata la vendita abusiva di qualsiasi merce sulle spiagge.
Multa da 250 euro a 1.500 euro. In diverse località, come Roma, Venezia, Firenze ed Alassio (Sv) è vietato trasportare merce in borsoni, sacchetti di plastica e simili. Multa da 25 euro a 250
ANIMALI - A Sirolo, in provincia di Ancona, è proibito l'ingresso di gatti e cani, anche con guinzaglio e museruola. Multa fino a 155 euro
MASSAGGI - Niente massaggi da personale ambulante sui litorali toscani e romagnoli. Multa da 2 mila euro a 10 mila
NUDISTI - A Ravenna no al nudismo, altrimenti si paga una sanzione fino a 102 euro
FUOCHI D'ARTIFICIO - A Positano non si possono sparare i fuochi d'artificio durante le feste private, ad esclusione del sabato. Multa da 50 euro a 500
PICCIONI - In diverse città italiane è vietato dare da mangiare ai piccioni. Multe da 50 euro a 500.
FONTANE - Vietato rinfrescarsi nelle fontane pubbliche. Multa da 50 euro a 500
CABINA - Non si può cucinare all'interno delle cabine da spiaggia. Il pranzo fai-da-te può costare fino a mille euro di multa
ASCIUGAMANI - È proibito prenotare il proprio posto in spiaggia lasciando l'asciugamano in terra. Multa fino a 1.000 euro
ZOCCOLI - Camminare con gli zoccoli è troppo rumoroso, per questo è stato vietato a Positano e Capri. Multa 50 euro
BANCHETTARE - Vietati i picnic in spiaggia o in strada a Positano, Ravello, Venezia, Capri, Firenze. Multa da 25 euro a 500DECORO - In diverse località non si può camminare per strada senza maglietta o solo in bikini. Multa da 50 euro a 1.000
GIOCHI IN SPIAGGIA - No al calcio, bocce, racchettoni e altri giochi in spiaggia. Ad Eraclea, Venezia, è vietato anche costruire castelli di sabbia, perché ostruiscono il passaggio ai bagnanti e non si possono scavare buche. Multa da 25 euro a 250. In molte spiagge è vietato tuffarsi. Multa da 100 euro a 1.000. A Torino sono banditi dalle piscine pubbliche vandali, bulli e disturbatori
SPIAGGIA - È vietato occupare la fascia di 5 metri della battigia destinata al transito dei bagnanti e anche accendere fuochi. Multa da 100 euro a 1.000. Ad Eraclea, nel veneziano, non si possono raccogliere conchiglie e portare via la sabbia. Multa da 25 euro a 250. È proibito appropriarsi di relitti trovati in fondo al mare o sulla spiaggia. Multa fino a 1.032 euro
TAGLIARE L'ERBA - A Forte dei Marmi è vietato usare il tagliaerba nelle ore pomeridiane e nei weekend. Multa fino a 500 euro
SKATEBOARD - No agli skateboard nel centro storico di Viareggio. Multa da 25 euro a 500
ACCATTONAGGIO - Vietato chiedere l'elemosina, importunare i turisti, chiedere spiccioli ai passanti, in tutte le città d'Italia. Multa da 100 euro a 1.000
SOSTA NEI PARCHI - A Novara, vietato sostare in più di due persone nei parchi pubblici dopo le 23.30. Multa da 25 euro a 500
FUMO - Non si può fumare nei parchi giochi pubblici attrezzati per i bambini a Verona. Multa 50 euro. Divieto assoluto a Napoli e Bolzano. Multa da 25 euro a 500. Sigaretta bandita in in spiaggia a Is Aruttas (Oristano). Multa fino a 360 euro
EFFUSIONI AMOROSE - Anche un bacio è vietato nelle automobili a Eboli (Sa). Multa fino a 500 euro
PIERCING - A Bologna è vietato farsi un piercing «su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse». La multa non è ancora stata decisa
RISCIO' - A Mintumo, Latina, non si possono usare i risciò a pedali sul lungomare nei fine settimana di luglio e in tutto il mese di agosto. Multa 500 euro
PROSTITUZIONE - Divieto di praticare l'attività su tutti il territorio comunale. Multe salate anche per i clienti
BIBITE E ALCOLICI - In alcune località sono vietate le bibite di vetro. Multa fino a 500 euro. Nel centro storico di Genova il divieto riguarda gli alcolici sia in bottiglia che in lattina . Multa fino a 360 euro.
SOSTA - A Capri è vietato sedersi sulle scalette della famosa piazzetta. Multa 50 euro. A Genova non si può bivaccare nei vicoli del centro storico dalle 22 alle 6. Multa fino a 250 euro.
A Voghera, nel pavese, non si può sostare sulle panchine e nei parchi pubblici, dopo le 23.
A Viareggio, invece, è vietato appoggiare i piedi sulle panchine pubbliche in qualsiasi ora del giorno. Multa da 25 euro a 500 euro
FUNGHI E FRUTTI DI BOSCO - Vietato calpestare e danneggiare i funghi sui terreni pubblici dell'Alto Adige. SI rischia di pagare fino a 113 euro. Sul Monte Gran Paradiso è vietato raccogliere fragole, lamponi e mirtilli. Multa da 25 euro a 1.000
MUSICA - Sulla spiaggia, dalle 13 alle 16, bisogna tenere il volume basso della radio. La multa arriva fino a 1.000 euro
CARTELLI DIVIETI - Divieto di danneggiare o rubare i cartelli che recano messaggi di divieto. Multa da 77 euro a 428
AUTO E MOTO - Divieto di sosta sia per la auto che le moto nei pressi della spiaggia demaniale. Multa fino a 1.032 euro. In Emilia Romagna è vietato accedere con mezzi a motore nelle aree boschive. Multa salata: da 2.000 euro a 10.000
VOLANTINAGGIO - È vietato fare volantinaggio in spiaggia. Multa fino a 250 euro-
A Azzano Decimo (Pn), vietato alle donne musulmane girare per le vie del paese con indosso il tradizionale burqa
REDDITO MINIMO - Per richiedere la residenza a Cittadella (Padova), bisogna avere un reddito minimo di sopravvivenza di 5000 euro
LAVAVETRI - Divieto di intralciare in qualsiasi modo il traffico. Una misura per impedire che i lavavetri sulle strade. Multa 206 euro
ALIMENTI - Vietato vendere cibi crudi, nel periodo compreso tra il primo giugno e il 30 settembre, in Emilia Romagna. Multa fino a 206 euro

mercoledì 13 agosto 2008

Tecnostressati?

Non chiamateli tecnostressati. I dipendenti da trilli, sms ed email rivendicano il «bisogno culturale» di essere sempre in rete (anche in spiaggia) per lavoro o per piacere.
Sono l’esercito sempre più numeroso dei «felici e connessi».
Si presentano al mare non con i socializzanti racchettoni, ma armati di BlackBerry, iPhone e computer palmari.
E sotto l’ombrellone non divorano Ken Follett o Paulo Coelho ma Tutti pazzi per iPhone, libro ricco di dritte per amoreggiare con la nuova creatura Apple.
Autore: Lucio Bragagnolo, un mito per i tecnomaniaci, ammaliati dalla sua sapienza e dalla sua dotazione tecnologica: tre Mac, un palmare (preistorico) Newton Message Pad, due iPhone, tre iPod e due «shuffle», i miniplayer di musica digitale.
Non c’è lido che si salvi dalla deriva tecnologica. Allo stabilimento vip Ultima spiaggia di Capalbio il campione è Chicco Testa, managing director di Rothschild Italia.
In riva al mare attaccato a cellulari e palmari, a fine giornata si connette grazie al computer fisso di cui ha dotato anche la casa capalbiese dov’è incorniciata una delle foto che lo intenerisce di più: «Io e i miei due figli adolescenti seduti su una panchina intenti, sorridendo, a mandare sms». Un altro che lavora dalla spiaggia di Capalbio e non riesce a stare scollegato dal web nemmeno un minuto è Roberto D’Agostino, che in riva al mare aggiorna il suo cliccatissimo sito di gossip e news con il portatile collegato in rete senza fili.
Ma non si tratta di avvistamenti sporadici. Sulle spiagge italiane intenti a inviare email con cellulari d’ultima generazione e BlackBerry ci sono manager come Corrado Passera e Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, il produttore cinematografico americano Harvey Weinstein, il presidente della Banca nazionale del Lavoro, Luigi Abete, l’attore hollywoodiano Richard Gere e l’italianissima Manuela Arcuri.
Ci provano a disintossicare i vacanzieri tecnostressati con raduni in agriturismi isolati, danze tribali, minimaratone e addirittura coccoloterapia.
Per esempio la campagna «Estate senza tecnostress» appena varata dal social network Runfortecnostress di Enzo di Frenna con Assodigitale, l’associazione degli operatori dei media digitali.
Su runfortecnostress.ning.com ci sono gli appuntamenti, scaglionati in 100 giorni.
Il tentativo è nobile, ma arduo: appena 123 iscritti e l’annullamento per mancanza di partecipanti della «sana camminata nei boschi per allontanarsi dalle tensioni della vita quotidiana» organizzata a fine luglio in Valle Vigezzo. Un po’ per paura della pioggia, molto per l’incubo che, in montagna, i cellulari non prendessero.
Il fatto è che di abbandonare tensioni, trilli e avvisi di sms quotidiani ne hanno voglia davvero in pochi. E che l’esercito di chi si nutre di adrenalina tecnologica semmai è in aumento, un po’ in tutte le categorie.
Cantanti come Mariah Carey, che quando è a cena scrive mail agli amici con il BlackBerry nascosto sotto il tavolo.
Star della moda come Frida Giannini, direttore creativo di Gucci, che si dichiara «dipendente» dal suo palmare.
Politici come Daniela Santanchè, «collegata 24 ore su 24» anche a Porto Cervo e Cortina: «Non riesco a staccarmi dall’iPhone che ho preso in autunno quando ero a New York per la maratona» dice Santanchè «ma non mi stressa, mi diverte. E poi la politica è full time».
Qualche tecnostressato in via di redenzione c’è: l’avvocato Geronimo La Russa, 28 anni, figlio del ministro della Difesa, in partenza per gli Usa con cinque amici maschi, tutti single, sarà costretto a portarsi cellulari, BlackBerry e computer: «Il mio lavoro non mi permette di staccare». Quando uscirà a cena con una ragazza però si limiterà «al BlackBerry» dice «ed eviterò di controllare forsennatamente le email».
Tentativo raro di autodisintossicazione. Al richiamo del «push mail», il bip che su iPhone e BlackBerry segnala l’arrivo della posta, resistono in pochi. E quell’80 per cento di italiani che secondo una recente ricerca soffre di tecnostress (ansia, insonnia, gastriti, tendiniti) deve essere composto soprattutto di masochisti che dalla tecnologia traggono piacere e che non hanno intenzione di staccare la spina.
Tantomeno al mare forse perché, come segnala il sociologo Domenico De Masi, teorico dell’ozio creativo «oggi, con la quasi scomparsa dei lavori fisicamente usuranti, i concetti di professione e tempo libero sono sempre più vicini: in ufficio ci si ritaglia spazi per le email private e in vacanza si dedica tempo al lavoro». A rimetterci però sono partner e amici che aspirerebbero a intrattenere qualche sana chiacchierata con i maniaci della tecnologia. Michela Rocco di Torrepadula si è rassegnata allo stile di vita vacanziero del marito Enrico Mentana, teorico della non necessità di staccare e «capace di portarsi il computer anche nei trekking».
Daria Bignardi, invece, nella sua rubrica sul settimanale Vanity Fair ha lanciato il suo grido d’allarme, lamentandosi dell’iPhone, nuovo oggetto del desiderio «che i maschi non lasciano mai, neanche di notte.
L’importante è essere connessi ogni minuto. Finché morte non li separi». E giù con la derisione di quanti lo compulsano all’uscita del cinema per cercare notizie del regista su Wikipedia o addirittura si divertono a cercare su Google Maps il porticciolo dove sono appena sbarcati.
Destinatario del messaggio, neanche tanto occulto, suo marito Luca Sofri, che qualche giorno prima sul suo blog Wittgenstein aveva trionfalmente annunciato di essere riuscito a vedere sul suo iPhone i momenti salienti del campionato di baseball Usa.
Lui, che è sempre davanti a un computer, eternamente dotato di telefonino e iPhone, non si è scollegato neanche a Gressoney dove, con gente come il cantante Morgan e il conduttore Giovanni Floris, ha appena organizzato Kinder, raduno dei fan di Condor, la sua trasmissione di Radiodue. «Al ritorno dai picnic in vetta ci precipitavamo tutti» racconta Sofri «ad aggiornare i nostri blog».
Liquida così gli antitecnologici pronti a giudicarli: «Ci guardano male solo per disabitudine culturale: non vedo perché chi legge sulla spiaggia deve essere apprezzato e chi compulsa sul palmare no.
È cultura anche la nostra, tra qualche anno non daremo più nell’occhio».
Per quanto riguarda la connotazione culturale ci sarebbe da ricordare che l’ex parlamentare Franco Grillini, fondatore dell’Associazione deputati amici delle nuove tecnologie, definisce «i miei giocattoli» i vari tvfonino, palmare, minicomputer che con una valigia a parte si porta in vacanza. Ammette di essere affetto da «regressione infantile» tanto da aspettare con ansia un viaggio in auto verso San Martino di Castrozza con un amico tecnomaniaco come lui «perché parleremo per ore di cellulari e affini». Mentre il gallerista Niccolò Cardi, che ha ribattezzato il suo palmare «Crackberry» (come chiamano in America i drogati di BlackBerry), confessa di chattare via messenger «anche 170 volte al giorno».
Racconta di una sera che in un ristorante di New York con 11 amici, «quattro parlavano e otto scrivevano mail». Lui era tra gli scriventi. «È solo un giochino molto divertente» commenta. La psicologa Giorgia Notari, esperta di gestione dello stress, è di diverso avviso: «Non sono strumenti innocui.
All’inizio soprattutto iPhone è divertimento puro, ma poi queste tecnologie rischiano di favorire la fuga dalla realtà. Come in qualunque altra dipendenza».
È quello che è successo a Emanuela Bazzoni, 34 anni, project manager di Fastweb: ha cominciato con l’aggiornare il suo profilo su Facebook ogni mattina, «prima ancora di preparare il caffè» dice.
Poi è finita col diventare schiava del push mail, del messenger, «e pronta a rispondere agli sms anche in piena notte». Adesso si è imposta l’astinenza, con una vacanza a Jericoacoara, nel nord del Brasile «dove non c’è connessione». Resisterà? Per sicurezza ha già individuato gli internet point locali.