mercoledì 1 marzo 2017

Modugno, Nek, Raffaella Carrà, Toto Cotugno ..e le canzoni italiane più famose nel mondo




La musica italiana è da sempre apprezzatissima nel mondo intero, è dunque molto difficile fare una scelta tra le canzoni italiane più famose all’estero. 

Le canzoni italiane piacciono soprattutto ai Paesi di cultura latina, dalla Spagna al Sud America, ma hanno successo anche in Germania, in Russia e in molti Stati dell’Est Europa per la bellezza e l’armonia delle melodie, per la lingua particolarmente dolce e orecchiabile e anche perché la canzone italiana fa sognare a occhi aperti, rievocando paesaggi stupendi, leggende romantiche, personaggi storici e miti del cinema come il film "La dolce vita".
A trionfare nelle chart internazionali è soprattutto il pop "Made In Italy", capace di conquistare i più importanti teatri del mondo e di entrare nelle case e nei cuori di centinaia di milioni di persone. 

Il tema principale dei brani italiani è l’amore, quello passionale, struggente, incontenibile...
Sono tanti gli artisti del Belpaese che hanno avuto un enorme successo all'estero.

Ecco i più conosciuti :


Tiziano Ferro – Rosso relativo
Il cantautore di Latina è molto amato in Europa e in America Latina. 

Piace per la sua straordinaria capacità di spaziare dal pop al blues, dal soul allo swing fino all’hip-hop. 
Dal suo album d’esordio, Rosso relativo, ad oggi, sono tanti i brani che hanno scalato le classifiche di vendita in tutto il mondo. 
Molte sue canzoni sono state tradotte in spagnolo, portoghese, inglese e francese. 
Un altro dei suoi pezzi simbolo del suo successo in Italia e all’estero è Xdono, pubblicato nel 2002, quando la favolosa avventura in musica di Tiziano Ferro è cominciata.


Gianna Nannini – America
Anno 1979: dall’album California
esce America, diventato in un lampo un inno rock da cantare a squarciagola. 
Questa canzone apre a Gianna Nannini le porte del successo internazionale, portando l’artista toscana a esibirsi in tutta Europa. 
Un successo enorme, di pubblico e di vendite.



Domenico Modugno – Nel blu dipinto di blu
"Volare, oh oh, cantare, oh oh oh oh..Nel blù dipinto di blù.." questa canzone italiana è uno dei più grandi successi mondiali

Nel 1958 Domenico Modugno, soprannominato "Mister Volare", sale sul palco del Festival di Sanremo e sorprende con un brano pieno di energia, di ritmo e di musicalità che rompe con il passato e con la tradizione del canto popolare. 
Un capolavoro di semplicità e di libertà, reinterpretato e tradotto in diverse lingue, che ancora oggi emoziona e fa letteralmente volare con l’immaginazione.


Laura Pausini – La solitudine
La solitudine, brano del 1993, è stato cantato da una Laura Pausini  giovanissima, 19 anni, sul palco del festival di Sanremo.

La giovane e bella cantante l'ha poi portato all'estero, dove ha riscosso un enorme successo.
Tradotto in spagnolo e pubblicato con il titolo La soledad in Spagna, Sud America e negli Stati Uniti, così come in portoghese, francese, greco e olandese, ha sempre incontrato un pubblico entusiasta con 10 milioni di copie vendute.
Laura Pausini ne ha inciso anche una versione in inglese, Loneliness, appositamente adattata da Tim Rice.
  

Toto Cutugno – L’italiano
“Sono un italiano vero”, canta con orgoglio Toto Cutugno dal 1983. 
In questo brano ci sono tutti gli stereotipi dell’italianità, anche se oggi alcune frasi del testo possono risuonare un po’ superate o addirittura fuori luogo, soprattutto tra i più giovani. 
Fatto sta che questo pezzo, solo apparentemente leggero e spensierato, è un classico del karaoke ed è ancora canticchiato in giro per il mondo. 
Ha venduto 100 milioni di copie e sono state fatte cover sia in finnico che in cinese.


Eros Ramazzotti – Adesso tu
Eros Ramazzotti è tra le popstar italiane più amate all’estero. 

Tra i tanti successi che lo hanno fatto conoscere un po’ ovunque nel mondo, c’è sicuramente Adesso tu (1986), stranamente proprio la canzone più legata alla tradizione italiana, quella di borgata. 
L’intro del brano, con quel “Nato ai bordi di periferia” da brividi, è uno dei versi più popolari della musica leggera italiana.


Raffaella Carrà – A far l’amore comincia tu 
Raffaella Carrà è una celebrità soprattutto in Spagna, grazie alle sue hit tutte da ballare ma anche alla conduzione di alcuni programmi televisivi, dagli anni Settanta ad oggi. 
Tra le canzoni della Carrà più famose all’estero c’è sicuramente A far l’amore comincia tu (1976), recentemente tornata alla ribalta grazie a una nuova versione, fresca e discotecara, di Bob Sinclair, scelta come colonna sonora del film La grande bellezza, opera di Sorrentino che ha vinto il premio Oscar.


Elisa – Ancora qui
La voce, il talento e la simpatia di Elisa Toffoli hanno stregato non solo gli Italiani, ma anche molti appassionati di musica e addetti ai lavori stranieri, soprattutto quelli d’Oltreoceano. 

C’è un brano, in particolare, che piace agli Americani. Si tratta di Ancora qui, scelto dal regista Quentin Tarantino come colonna sonora del film Django Unchained
La canzone si avvale delle musiche del grande Ennio Morricone e ha sfiorato l’Oscar nel 2013.

Adriano Celentano – Azzurro
Questo brano famoso è stato scritto nel 1968 da Paolo Conte, collaboratore del "Clan Celentano". 

Azzurro voleva andare a controcorrente rispetto ai ritmi dell’epoca, infischiandosene delle mode e dei cliché. 
È la canzone perfetta per Adriano, che l’ha fatta sua, fin da subito, con tutta la sua energia e la sua personalità simpatica e originale
Amore, religione, ecologia: non manca nulla a questo pezzo, il cui testo è stato tradotto in francese, inglese, spagnolo, tedesco e perfino in ebraico.


Nek – Laura non c’è
Il bolognese Filippo Neviani è uno degli artisti italiani più popolari in Sud America e in Spagna. 

Non a caso ha pubblicato diversi album in lingua spagnola e si esibisce regolarmente in tour all’estero, registrando concerti sold out un po’ ovunque.  
Laura non c’è (1997) è forse la sua canzone più importante e conosciuta in Europa e Oltreoceano. Nek ha registrato il singolo anche in spagnolo e in francese (in duetto con Céréna) e alcuni artisti l’hanno tradotta in greco, tedesco e olandese. 
Una curiosità: "Laura no está" è stata reinterpretata in stile "bachata" dal noto artista dominicano Fernando Villalona.




domenica 12 febbraio 2017

La bellissima Tina Kunakey Di Vita, la nuova fiamma di Vincent Cassel





Semplice e un po’ timida, anche se con un look sexy e strepitoso, la modella diciannovenne Tina Kunakey Di Vita ha fatto sensazione alla serata finale del Festival di Sanremo 2017 !
Ospite di Carlo Conti alla finale del 67esimo Festival di Sanremo, ha confermato  il suo legame con l’attore francese Vincent Cassel, 50 anni, ex marito dell’attrice italiana Monica Bellucci.


La bellissima modella è francese, nata a Tolosa, di origine italiana anzi siciliana come ha voluto sottolineare nella sua intervenzione a Sanremo, da parte materna e togolese dal lato paterno.



Vissuta tra Biarritz, Londra, Parigi e Madrid, la bellissima Tina ha iniziato giovanissima a calcare le passerelle ed e’ da poco sotto i riflettori per la sua chiaccherata relazione con il seducente attore Vincent Cassel.


31 anni di differenza ma una passione evidente, la coppia Tina e Vincent è diventata la nuova cible dei paparazzi, per il piacere degli occhi !





domenica 29 gennaio 2017

Eataly, cibo e cultura alla conquista del mondo






Il nome "Eataly" nasce dalla fusione di due parole: EAT, cioè 'mangiare' in inglese, e ITALY, Italia. 
Eataly infatti è mangiare Italiano, ma non soltanto cibo italiano.




Da Bali a Dallas è possibile sedersi in un ristorante italiano, dalla semplice pizzeria agli chef stellati.



Ma prima di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, nato ad Alba, in provincia di Cuneo, in Piemonte, la patria del famoso tartufo bianco, nessuno aveva avuto l’idea di una catena di punti vendita per proporre contemporaneamente prodotti gastronomici della Penisola, punti di ristoro ed eventi culturali e didattici legati al cibo.



L’obiettivo di Eataly è di mettere i prodotti di alta qualità a disposizione di tutti, comunicare i volti, i metodi produttivi e la storia delle persone e delle aziende che costituiscono il meglio dell'enogastronomia italiana in nome della sostenibilità, la responsabilità e la condivisione.



Il marchio Eataly riunisce un gruppo di piccole aziende che lavorano nei diversi settori dell'enogastronomia come la famosa pasta piemontese all’uovo di grano duro di Gragnano, l'olio della riviera ligure di Ponente, i vini veneti e piemontesi, la carne bovina piemontese di razza Fassone, il migliore cioccolato con le famose nocciole del Piemonte, salumi e formaggi della tradizione italiana.

Fin dalla sua nascita, con l'apertura nel 2007 del primo punto vendita a Torino, Eataly ha proposto il meglio delle produzioni artigianali a prezzi ragionevoli grazie alla creazione di un rapporto diretto fra produttore e distributore.



Eataly è una catena di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella distribuzione di generi alimentari italiani, e non solo, con una zona mercato organizzata per aeree (salumi, formaggi, carne, pesce, ortofrutta, vini), ristoranti a tema, librerie e corsi dedicati alla cucina, degustazioni.




Filiali
Asti, Bari, Bologna, Chicago, Dubai, Firenze, Forlì, Genova, Istanbul, Milano, Monaco dBaviera, Monticello d'Alba, New York, Osaka, Parma, Piacenza, Pinerolo, Roma, São Paulo, Tokyo, Torino, Trieste, Yokohama














venerdì 27 gennaio 2017

Il re tartufo e i vini da abbinare


 

Il tartufo “cibo di dei, re e maiali”.

Il tartufo è un fungo sotterraneo che si forma nei terreni di origine calcarea oppure argillosa in simbiosi con certe piante, differenti secondo la specie di tartufo. 
In Europa ne esistono circa 30 tipologie, in Italia più o meno una decina e si suddividono tra bianchi e neri. 
Il tartufo è un concentrato d’aroma, senza tuttavia avere un sapore specifico.
Il gusto del tartufo è immediato, delicato e penetrante. 
Gli aromi che sprigiona sono inconfondibili, molto intensi. Vanno da sentori di terra umida di sottobosco, fino alla  nocciola, ma la nota che più delle altre colpisce il naso è quella “gassosa”.
L'eccellenza dei tartufi bianchi è la varietà di Alba, famosa città della provincia di Cuneo, in Piemonte. Vanno consumati crudi, affettati freschi su piatti caldi come uova al burro, risotti o tagliolini, ma anche formaggi, specie se serviti sotto forma di fonduta oppure primi piatti conditi con generose quantità di burro
Per gli abbinamenti, nel caso delle uova, un vino bianco aromatico può rappresentare la scelta più indicata, mentre per i primi piatti si possono osare dei grandi rossi, complessi e ben strutturati. 
Il Tartufo Bianco d’Alba con un Barolo è un classico!
Il periodo di raccolta va da ottobre a dicembre, in Italia Settentrionale e in alcuni punti degli Appennini o nei boschi alpini in corrispondenza di pioppi, noccioli, salici, querce e tigli. 


Il tartufo nero ha un profumo meno intenso. 
In Italia si trova soprattutto nelle regioni centrali (principalmente Umbria e Toscana), la tipologia più  ricercata è quella di Norcia o Spoleto, nota in Francia come “truffe du Périgord. 
Rispetto al bianco, oltre ad un prezzo molto più basso, ha la caratteristica di sprigionare tutto il suo profumo in cottura o, se finemente tritato, impastato con dell’extravergine di oliva.





Tartufo e vino hanno  sapori e profumi forti che, se non ben dosati, potrebbero annullarsi e mpedire di apprezzare pienamente il loro gusto. Quindi, per creare un equilibrio abbinamento vino tartufo, ecco alcuni consigli sempre validi:
Il tartufo non richiede vini molto aromatici, che potrebbero sovrastarne il profumo peculiare.
I vini abbinati al tartufo non devono essere particolarmente acidi.

Vini bianchi
Tra i vini bianchi, particolarmente indicati sono quelli che ricordarno le note di idrocarburo del tartufo, come il Riesling, renano o italico. 

Buoni anche gli abbinamenti con il Bianco di Custoza o il Verdicchio – caratterizzato da note leggermente amare sul finale. Da provare, almeno una volta, l’abbinamento con vini provenienti da vitigni vulcanici, come i Bianchi dell’Etna.

Vini rossi 

I vini rossi ideali per l’abbinamento con il tartufo non dovrebbero essere vini di grande struttura, e non molto impegnativi sotto il profilo aromatico. 

Meglio optare per vini  morbidi e maturi, con tannini appena accennati, come il  Nebbiolo o il Pinot Noir.

Bollicine

Le bollicine  non si abbinanano facilmente al tartufo. Se proprio non volete rinunciarvi, scegliere bollicine  caratterizzate da spiccata morbidezza.

abbinamento-vino-tartufo-bianco-e-nero


Si dice che con i tartufi bianchi bisogna abbinare i vini bianchi e con i tartufi neri i vini rossi. 
Non è esatto, perché l'abbinamento "vino tartufo" si fa' in base al tipo di piatto preparato con esso.


I vini da abbinare ai tartufi bianchi  devono tener conto della principale virtù del tartufo: il profumo.
Qui sotto la lista

Con i tartufi bianchi : 
vini bianchi morbidi e profumati

Dolcetto d’Alba
Dolcetto di Dogliani
Barolo
Pinot Nero del Friuli
Teroldego Rotaliano Trentino
Rosso Piceno
Rosso del Conero

 

Con i tartufi neri 

vini rossi complessi e con anni d'invecchiamento

Bordeaux
Pomerol
Saint Emilion
Sagrantino di Montefalco
Montepulciano d’Abruzzo

 e anche vini bianchi eleganti

Muller Thurgau
Friulano
Verdicchio dei Castelli di Jesi
Trebbiano
Cortese di Gavi

Il famoso romanziere Alexandre Dumas invitava gli amici a consumare il tartufo nero di Perigord famoso in Francia come quello di Norcia in Italia, cotto sotto cenere come le patate ed accompagnato da un robusto Bordeaux invecchiato e servito a 20 gradi di temperatura. 
Buona idea, no?