domenica 21 dicembre 2008

L'albero di Natale nemico del pianeta


Global warming, inquinamento, costi del petrolio, energie rinnovabili, sono locuzioni che troviamo ormai familiari.

L'ecologia è un tema che, per fortuna, sta diventando fondamentale nell'agenda politica dei paesi di tutto il mondo.
Ogni giorno ognuno di noi dovrebbe contribuire nel suo piccolo a diminuire gli sprechi per salvare la Terra.

Il nostro impegno deve necessariamente passare anche per una particolare attenzione per il risparmio energetico, in grado di garantire un futuro al nostro pianeta e alle sue specie viventi. E allora eliminiamo lo stand-by degli elettrodomestici, usiamo più spesso i mezzi pubblici, impiantiamo pannelli fotovoltaici.
Non basta.

Perché in questo periodo anche l'albero di Natale può diventare un nemico del pianeta.
Se fino a poco tempo fa, infatti, gli ecologisti ci spingevano ad acquistare alberi finti in modo da bloccare la deforestazione e salvare piante che sono fondamentali per l'assorbimento di Co2, adesso invece ci sconsigliano di optare per gli alberi in PVC, materiale i cui costi di smaltimento sono altissimi.
Dunque la cosa ideale per avere un Natale “più buono” anche per l'ambiente sarebbe quella di acquistare alberi veri curandone particolarmente le radici, in modo che sia possibile ripiantarli una volta finite le feste.

In questo modo, garantendo la sopravvivenza dell'albero, si tutelerà la vita della pianta così come quella del pianeta, e si ridurranno le quantità di materiali artificiali da smaltire.
D'altra parte, però, c'è sempre chi dissente, argomentando che dopotutto, gli alberi artificiali garantiscono una durata decennale che comporta un minore investimento economico per le famiglie ed evita disboscamenti e maltrattamenti agli alberi, che in ambiente chiuso si seccano perdendo rami e aghi.

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