sabato 11 giugno 2011

Il pizzo di Cantù patrimonio dell' Unesco?







Per cominciare una piccola biografia del pizzo di Cantù :

L'arte del merletto approdò a Cantù intorno al secolo XVII, quando le monache di Santa Maria,o di Sant'Ambrogio, insegnarono alle converse come si utilizzavano i fuselli del tombolo.

Le donne cominciarono così a produrre pizzi da scambiare con generi di prima necessità, come aghi, tessuti, alimenti, forniti da avidi affaristi che rivendevano le belle manifatture con un consistente ritorno economico.

Si racconta che nei primi anni dell'800 oltre 700 donne fossero stabilmente impiegate in questa produzione, tant'è che le bambine venivano mandate a scuola di tombolo.

Il pizzo canturino conobbe il periodo di splendore verso la metà dell'800 con l'avvento della moda dei veli, degli scialli e di altri particolari di abbigliamento.

Per le donne la realizzazione dei pizzi rappresentava una valida alternativa al duro lavoro delle campagne e assicurava buone entrate al bilancio familiare.

Alle scuole, seguirono poi le prime mostre che permisero al merletto canturino di farsi conoscere in campo internazionale fino oltre oceano.
Il periodo buio di questa produzione iniziò verso la metà del '900.

Negli ultimi anni il pizzo canturino sta conoscendo un periodo di fama.
Per questo sono ripresi i corsi nelle scuole e l'organizzazione di manifestazioni a carattere internazionale, come la "Biennale del Merletto di Cantù".
La manifestazione è nata grazie alla collaborazione della Pro Cantù, dell'Istituto d'Arte, del costituendo Museo delle Arti Industriali.


Il rilancio di questo artigianato d'arte ha come effetto che il pizzo di Cantù, e di Novedrate, nel 2012 , sarà candidato a diventare patrimonio intangibile dell'Unesco.

E' questa la proposta emersa dal convegno internazionale che si è svolto all'Università telematica E-Campus di via Isimbardi al quale hanno preso parte diversi esperti, italiani e stranieri, intervenuti per sottolineare l'importanza di far diventare patrimonio dell'umanità non solo beni materiali, ma anche quelli più strettamente legati alla cultura, alle identità locali e alle comunità.

In particolare la convenzione internazionale adottata in seno all'organizzazione delle Nazioni Unite si propone di «salvaguardare il patrimonio immateriale delle comunità, dei gruppi e degli individui: un capitale particolarmente vulnerabile del processo identitario culturale nazionale in cui rientrano le tradizioni orali e popolari, l'arte dello spettacolo, le musiche, le feste, i rituali, l'artigianato, le pratiche sociali e tradizionali».

Esempi italiani di questo patrimonio intangibile sono l'Opera dei Pupi Siciliani, considerata arte teatrale unica nel panorama europeo, il Canto a tenore dei pastori del centro della Sardegna in Barbagia, giudicato straordinario esempio di polifonia mediterranea e, per rimanere in tema, anche la rinomata dieta mediterranea.

E adesso in questo prezioso elenco ci potrebbe rientrare anche il pizzo: «I comuni di Novedrate e di Cantù si faranno promotori della candidatura per il nostro merletto - conferma il vicesindaco Serafino Grassi, intervenuto al convegno in veste di relatore proprio dei prodotti realizzati a mano sul tombolo -, perché siamo convinti che il pizzo rappresenti per il nostro territorio un esempio di quell'espressione del saper fare, tipico della nostra zona, che ha saputo trasformarsi non solo in un'alta espressione di artigianalità, ma anche, sotto certi aspetti, diventare una forma d'arte».

L'iter procedurale da seguire sarà messo a punto in un secondo momento, anche perché andranno coinvolti altri enti quali le associazioni per la promozione del merletto di Cantù e di Novedrate e quelli istituzionali, come il Museo della Seta di Como che ha già preparato una relazione approfondita sulle ragioni per le quali il pizzo dovrebbe ottenere il riconoscimento dall'Unesco.

* Nella lavorazioni del Pizzo di Cantù ci sono differenti punti.
I più importanti sono: il Punto Bisetta, il Punto 4 Paia, il Punto Mimosa, il Punto Venezia, il Punto Rosalin ed il Figurativo.

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